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In questo libro doppio, due apprezzati narratori latinoamericani - uno argentino e l'altro messicano - affrontano con coraggio e delicatezza il tema del sacrificio che una madre è disposta a compiere per opporsi a un evento tragico e irreversibile: la morte di un figlio. In "La madre e la morte" Alberto Laiseca rielabora un racconto poco noto di Hans Christian Andersen mostrandoci una madre che, per riprendersi il bambino sottrattole dalla Morte, attraversa fiumi, boschi e montagne senza badare a ciò di cui deve privarsi lungo il cammino. "La perdita" di Alberto Chimal ci parla invece di una madre che perde il figlio durante un terribile terremoto; incapace di rassegnarsi alla sua morte, prega gli dei di restituirglielo, ma questi decidono di esaudire il desiderio a modo loro. Entrambe le storie, collocate a metà strada tra la tragedia classica e la tradizione orale, ci mettono di fronte alle nostre paure più profonde per permetterci di fare i conti con l'ineluttabilità del destino e la Morte, presenza terribile e spaventosa con cui però siamo costretti a convivere, e che solo attraverso l'arte possiamo esorcizzare. A collocare i due racconti in un medesimo universo narrativo fatto di teschi, presenze inquietanti e atmosfere macabre ci pensa Nicolás Arispe con dettagliate illustrazioni in bianco e nero ricche di simbolismo, le quali propongono una lettura che va ben oltre le parole.